giovedì 26 gennaio 2012

Provo ad andare a capo.

Voglio scrivere una poesia
ma non succede da anni.
Temo che con la pigrizia
il muscolo della poesia si sia troppo contratto
e ora si strappi.

A vent'anni sapevo ancora andare a capo
e non mettere i punti.
Poi ho iniziato a sistemare una
parola
dietro
l'altra,
perché sembravano avere più senso,
o meglio,
averne uno solo.
Andavano tutte a costruire quella lunga riga dritta, la mia vita.
E poi punto. Punto. Punto.
Anche dopo una sola parola.
Forse era solo una scorciatoia.

Ora vado a capo,
di nuovo,
e so che al prossimo a capo, ci sei
tu.

Nessun commento:

Posta un commento