giovedì 2 febbraio 2012

Marsiglia

Stasera è una di quelle sere in cui è difficile trovare le forze per qualunque cosa. Anche per mangiare. Pure riuscire ad addormentarsi sarebbe difficile, ma è ancora troppo presto.
Vorrei solo sprofondare nel letto con i Marinai Perduti e perdermi con loro. Un po' sarebbe anche perdermi con te.
E saremmo già a Marsiglia. Questo letto sarebbe grande come il porto e dai vetri si vedrebbe il mare. I cinesi forse ci sarebbero lo stesso, ma farebbero il verso dei gabbiani.

Benjamin ha scritto delle cose su quella città, quando le ho lette ho capito che non potevo non leggerle, ma non le ho sottolineate. Non volevo togliere dei pezzi o trattenerle. Io volevo solo leggertele. Ma so che non lo farò perché mi vergogno della mia voce. E anche di non riuscire a scrivere così.

"Ché in questi angoli abbandonati ogni suono e ogni cosa hanno il proprio silenzio, come sulle alture a mezzogiorno c'è un silenzio dei galli, un silenzio dell'accetta, un silenzio dei grilli."

E parlando della Cattedrale scrisse "Questa è a Marsiglia la stazione della religione. Carrozze letto con destinazione l'eternità vengono fatte partire all'orario delle messe".

Guardo fuori. È buio, c'è la neve e quel grande albero è ancora lì. Più nessuno ti spia dalla finestra. Resto io ad ammainare le vele di questa giornata stanca.

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